All’interno di un “ambiente virtuale” il rapporto è immediato e diretto, centrato soprattutto su quello che si scrive,
In Internet la mia identità coincide con le mie affermazioni.
Internet e la Chat, diventano un palcoscenico infinito, anonimo ma ricco di significati, in cui si modifica il modo in cui si percepisce se stessi e gli altri.
In Internet la mia identità coincide con le mie affermazioni.
Internet e la Chat, diventano un palcoscenico infinito, anonimo ma ricco di significati, in cui si modifica il modo in cui si percepisce se stessi e gli altri.
Nella fase successiva, la Sostituzione, si ha un’immersione profonda nelle esperienze, nelle attività e nelle relazioni offerte dalla Rete
La rete sostituisce ciò che sembra mancante o inaccessibile nella vita reale: «nel giro di qualche mese o di qualche settimana, ecco che hai un amico o forse molti. Hai trovato nuovi stimoli, fiducia, interesse, sostegno (…) le persone o le attività che prima ti facevano andare avanti nella vita ora non contano più niente»
Persistente e ricorrente utilizzo di Internet maladattivo che conduce a menomazione o disagio clinicamente significativi come indicato da un totale di quattro (o più) dei seguenti criteri per un periodo di tempo non inferiore ai 6 mesi.
1. Internet diviene un mezzo per gestire i propri stati emotivi negativi ed i propri pensieri spiacevoli
2. Il pensiero è spesso rivolto alla prossima possibilità di connessione ad Internet
3. Svalutazione della propria vita reale rispetto a quella virtuale
4. Inadeguata percezione del tempo quando si è connessi a Internet
5. Tentativo di nascondere agli altri la quantità di tempo trascorsa in Rete
6. L’uso di Internet interferisce negativamente con il lavoro, lo studio o i rapporti sociali
2. Il pensiero è spesso rivolto alla prossima possibilità di connessione ad Internet
3. Svalutazione della propria vita reale rispetto a quella virtuale
4. Inadeguata percezione del tempo quando si è connessi a Internet
5. Tentativo di nascondere agli altri la quantità di tempo trascorsa in Rete
6. L’uso di Internet interferisce negativamente con il lavoro, lo studio o i rapporti sociali
Da un certo punto di vista possiamo considerare la Rete come un grande laboratorio di sperimentazione dell’identità nel quale mettere in gioco, in un contesto relativamente “sicuro” quegli aspetti del Sé che la persona non riesce normalmente a vivere ed elaborare nella vita reale.
Le realtà virtuali possono diventare, allora dei veri e propri rifugi, delle fortezze in cui potersi rifugiare quando ci si sente annoiati, soli, depressi.
Costantemente disponibili (basta collegarsi), la Rete offre un tipo di relazione perfetta, quella che nessun essere umano e nessun altro tipo di rapporto saprebbe garantire … ma il rischio di perdere il contatto con la realtà è alto
Se è vero che il successo dei giochi tecnologici e dei network ci conferma di quanti sogni la nostra anima è ancora capace, allora approfittiamone non per crearci una seconda vita in modo virtuale, ma per realizzare, nell’unica vita reale ch
e ci è data, tutto quel possibile che rimane inespresso, spento a volte, ancora prima di nascere...
Dunque........... rimanere connessi ma nella realtà...........