BENVENUTI

Benvenute e bevenuti su questa piccola isola, dove sono disseminati indizi e tracce.
A ognuno di noi, la scelta e l'impegno della scoperta che porta a un progetto, a una storia, a un evento, comune e allo stesso tempo personale.

Buon viaggio ai viaggiatori e ai curiosi della vita


STORIE DI LOG OUT

...O per meglio dire "siccome può accadere talvolta, che ciò che ci accade non accade solo a noi, forse vale la pena di scriverlo e farlo diventare patrimonio di tutti ."
Questo è un luogo per raccogliere le esperienze di quanti, forse,
si sono sentiti diversi in un mondo virtuale di omologati, decidendo di non poter pagare il dazio nè di voler cambiar nulla di ciò che per altri funziona bene così... ma semplicemente sentono possibile parlarne ... Speriamo di avere tra gli ospiti molti di voi abitanti ed ex abitanti del mondo virtuale che ci ha visti viaggiatori ignari e speranzosi di trovare la realizzazione di un sogno. Ci piacerebbe avere ospiti anche avatar di ''fama'' i quali sapranno parlarci della loro esperienza di immersione cosi totale. Vivere una vita virtuale costa tempo.

QUESTO BLOG E' STATO CREATO IL 1 MAGGIO 2010

Per pubblicare la storia, anche anonima, del vostro log out o del vostro stay-in o in-and-out scriveteci qui:

secondlifevsreallife@gmail.com




domenica 23 maggio 2010

AMICI VIRTUALI - link : http://dresto.blog.kataweb.it/kaos/2007/07/20/amici-virtuali/

Prima di tutto volevo salutare il mio grande amico virtuale Wb, tanti auguri per il compleanno. Non parlo del resto perchè sono più che sicuro che, caro Wb, continuerai a seguirci per molto, molto tempo.
Ora, per quanto riguarda il blog, le cose potrebbero cambiare. Infatti, per motivi che non dipendono dalla mia volontà, non si sa se alla mezzanotte di domenica 22 lugio 2007 Kaos scomparirà per sempre dal mondo virtuale o se rimarrà con il suo piacevolissimo carico di più di 900 commenti.
Comunque tranquillizzo chi segue Kaos: in ogni caso il blog continuerà e sarà mia premura avvertirvi dove trovarlo. Non so se rimarranno i miei post ed i vostri post-commenti ma continueremo a dialogare.
Ma proprio questa scadenza mi porta a fare alcune riflessini.
Questo blog ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel lontano autunno del 2005 e quindi sono quasi due anni che, settimanalmente, vi "rompo le scatole" con le mie elucubrazioni mentali.
Ed ancora continuo ad elucubrare.
Infatti mi rendo conto che la mia solitudine, dall’autunno del 2005 ad oggi, non è dimininuita, anzi è aumentata e sta aumentando giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo.
Certamente conoscere alcuni amici del blog è stato decisamente salutare, sia per potersi sfogare sia per trovare, tra le righe dei post, degli utilissimi consigli che ho tentato e tento ogni giorno di mettere in pratica. E questa è una cosa che mi fa molto piacere, forse la cosa più bella che mi è successa negli ultimi anni.
Però, cari amici, non vi vedo, non vi sento, non posso prendere una birra sulla famosa terrazza con voi. Siete delle persone meravigliose  con cui però non si può andare ad una festa, con cui non si può organizzare una cena, con cui non si può sparare cazzate in una calda sera d’estate sotto i portici di un bar, con cui non si può camminare lungo un muro a parlare dei rispettivi problemi.
Io vi voglio molto bene ma mi rendo conto che non siamo altro che tastiere in movimento, emozioni che volano verso mete sconosciute, computer accesi sul percorso della nostra vita. Ma questo è il "gioco" e forse è anche il bello del mondo virtuale. Un rapporto virtuale non è mai come un rapporto reale, non scatta quella simpatia o antipatia a pelle, non scattano sguardi d’intesa o di odio che solo due occhi puntati contro altri due occhi possono creare. Quindi, nella vita reale, come c’è la possibilità di instaurare un rapporto sulla reciproca simpatia  e rispetto c’è però anche il rischio di mettere in piedi rapporti basati sulla convenienza (rapporti che io per fortuna non ho ma che capisco possano nascere), rapporti quindi che devono, per loro natura, prescindere dalla simpatia o antipatia dell’interlocutore. Nella vita reale ci possono essere delle intese molto profonde che possono vivere solo in uno sguardo ma ci possono essere anche degli odi profondi, nati dai più svariati motivi, che si rispecchiano sempre nello sguardo.
Tutto ciò non accade nella vita virtuale: certo, talvolta leggo delle critiche anche dure, ai miei post ma anche le critiche, se non sono offensive, contribuiscono ad arricchire il blog. Ma so che si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di critiche costruttive tese non a condannarmi ma ad aiutarmi, a pungolarmi nel mettere in moto delle azioni che chi mi scrive ritiene mi possano essere utili.
Nel mondo virtuale quindi non esistono (almeno per quanto mi riguarda) antipatie, rapporti di convenienza, odi reciproci. Esistono solo simpatia, rapporti autentici, amicizie più vere di quelle reali.
E allora io non so cosa darei per diventare un "avatar" (non so se il termine è giusto ma nel nostro mondo nessuno ci dà un quattro in cultura o in ortografia) e volare nelle vostre case. Vedere come siete fatti, vedere cosa fate quando non scrivete, vedere com’è la vostra vita reale.
Ma non sono un avatar, sono un uomo davanti ad una tastiera che dialoga con donne e uomini davanti ad altre tastiere. Io vorrei che il mio mondo fosse quello virtuale, un mondo, per quanto riguarda questo blog, bellissimo, pieno zeppo di sensibilità, di profondità d’animo, di disponibilità, di dolcezza. Invece faccio parte del mondo reale con tutti i suoi capolavori di umanità e tutta la sua immondizia di bestalità (con tutto rispetto per le bestie).
Qundi, dicevo, in un clima torrido, davanti al solito computer, dopo quasi due anni, nella vita reale sono sempre più solo. Non solo non ho una donna ma non conosco una ragazza nuova dal 2004, ho pochissimi amici veri su cui si può fare pochissimo affidamento (non per colpa loro, per carità, ma per colpa dei loro casini). Eh sì, io sono circondato da gente incasinata. Ho un’attività dove lavoro come una bestia (vale sempre il rispetto espresso prima), dove spesso finisco di lavorare tardi (oggi ho finito una mezzoretta fa), che mi rende legato a degli obblighi sempre nuovi ma che, alla fine, non mi dà un euro. Quest’anno, a meno di colpi di fortuna, finirò il conto tra entrate e uscite in parità. In sostanza ho lavorato per un anno per niente. Inoltre se finisco in parità non so se continuerò perchè io non posso fare debiti (il mio conto in banca è in rosso da una vita) e non voglio assolutamente che mia madre si indebiti per me. Non è escluso che in autunno mi ritrovi, a 44 anni, disoccupato.
Questa è la mia vita reale, una vita assurda che non è cambiata di una virgola in due anni.
Però ho anche una vita virtuale che mi ha regalato molte soddisfazioni, anzi, ho una vita virtuale dove voi mi avete regalato molte soddisfazioni e di questo vi ringrazio.
Ed allora cambio idea all’interno dello stesso post (più incostante di così). Non voglio più dividere con l’accetta la vita reale da quella virtuale anche perchè, descrivendo queste riflessioni, credo di aver capito che anche la vita virtuale fa, in sostanza, parte della vita reale. Reali sono i vostri consigli, reali sono le vostre emozioni, reali sono i vostri percorsi di vita. Noi, amici virtuali, siamo reali come lo sono gli amici che incontriamo lontano da queste tastiere ma con una differenza: forse ci conosciamo meglio perchè tutti abbiamo permesso agli altri di leggere la nostra interiorità. Ci siamo aperti al prossimo virtuale senza remore e questo accade difficilmente nel mondo reale.
In definitiva vi dico che spero che Kaos continui. Ma, anche se Kaos scomparisse, noi ci incontreremo ancora in questa galassia virtuale, pronti a scorgere un sorriso al di là del monitor.

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